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Qualcuno ha detto: “tutti gli errori umani derivano dall’impazienza”. Ci credo

La ceramica mi ha insegnato la pazienza, però l’ho trovata e l’ho persa…..

Perché è transitoria, come tutto, e, devo dire, che all’apice della sua permanenza si era estesa a molti ambiti della mia vita.

Ceramica significa lunghi tempi di attesa, le due cotture, l’essicazione lenta, le infornate che possono durare giorni, la sorpresa del risultato, i colori che cambiano, lo smalto che può bollire, la forma deformarsi.

Le sorprese possono rivelarsi interessanti, soprattutto se il pezzo artistico non è commissionato, ma nella produzione artigianale serve il controllo della materia e più si sperimenta più ci si sottopone a rischi. Per fortuna ho avuto soprattutto richieste di maioliche, la tecnica più tradizionale, imparata a scuola, perché, curiosa come sono, ho sempre sperimentato molto, smalti e colori, tecniche e argille. Ogni infornata ha accolto tante prove. Pazienza e perseveranza.

Parlo al passato perché le maioliche non le produco più, le insegno a chi vuole imparare, nel mio laboratorio, nei mesi dell’autunno, inverno.

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